💀 Fedez e il suicidio (musicale) dopo il dissing con Tony Effe
Quando speri in un sano gioco al massacro a suon di barre (nei limiti del liricismo delle parti in causa) e finisce tutto così, di botto, senza senso e con più dubbi di prima
Ed eccoci qui ad assistere al dissing tra Tony Effe e Fedez, prima di GTA 6. Chi lo avrebbe mai detto. Da una bibita gassata all’altra, il dissing più pop (probabilmente) di sempre ci regala qualche giorno di intrattenimento, meme, pop corn ma anche un finale deludente e non pochi interrogativi. Primo tra tutti: Federico, ma che cazzo fai?!
Prima dell’annuncio del singolo Allucinazione Collettiva, pensavo ad un titolo del tipo Fedez riparta dal dissing di Tony Effe: l’augurio era che un rapper di più vecchia scuola come Fedez cogliesse la palla al balzo per rispolverare un po’ di barre e attitudine dei tempi che furono, quelli di BCPT o Tutto Il Contrario, mixtape di cui forse hanno memoria altri 4 stronzi oltre al sottoscritto.
Quasi a riqualificare la propria immagine di rapper diluitasi nel tempo in favore del personaggio nazional-popolare.
Poi invece ecco un singolo che non ha niente a che vedere con… niente. Tutto sbagliato, santo Iddio. E dire che la prima risposta (e ancor più la seconda) mi hanno lasciato ben sperare. Che delusione. Che amarezza. Dal tentato suicidio fisico a quello musicale il passo è stato piuttosto breve. Un’occasione d’oro buttata alle ortiche.
Andiamo con ordine ed entriamo nel merito di tutti gli spunti di riflessione che questo dissing iniziato bene (benissimo) e finito male (malissimo) porta con sé.
🤔 Riassunto delle puntate precedenti
Piccola parentesi crono-storica per gli ultimi arrivati: come siamo arrivati fino a qui? In breve: in una passata intervista Tony Effe racconta a Radio 105 di aver rifiutato il featuring a Fedez (era in cantiere la lieta poesia Sesso E Samba con cui il fantino ci ha caramellato i *oglioni tutta l’estate).
Fedez replica poi, durante una live su Twitch, che gli aveva proposto un pezzo assieme e morta là, frecciatine assortite su Instagram da ambo le parti ed ecco che, in ultimo, Tony Effe si lascia andare a qualche rima più che esplicita contro Fedez nel rush finale del Red Bull 64 Bars. Il resto è storia.
🧃 Un altro Red Bull 64 Bars discutibile
Prima riflessione: si è parlato del Red Bull 64 Bars di Tony Effe quasi esclusivamente per le frecciatine a Fedez. Del resto, Tony Effe sarà anche il personaggio del momento ma come rapper è scarso. È un meme vivente.
Gli hanno dato 4 strumentali della Madonna e si è preso 4 pause in 4 strofe per dire bene o male le (sue) solite 4 cazzate.
Confermato per l’ennesima volta anche il decadimento inesorabile del format di Red Bull, dove l’ospite è un po’ quello che passa il convento e poco importa se mancano le barre di cui tanto millanta il nome, il flow e un briciolo di liricismo che si conviene ad un rapper. Non serve più nulla di tutto ciò.
Non serve nemmeno che l’ospite sia propriamente un rapper e faccia rap (cof cof - Rose Villain, cof cof - Madame). Insomma, niente di nuovo dal fronte occidentale.
Continua a leggere: Red Bull 64 Bars è invecchiato male
👩🏻❤️👨🏻 Il dissing Fedez vs Tony Effe era scritto a tavolino?
Sia chiaro, Tony Effe in due tracce non ha sfoggiato nulla di trascendentale e anche Fedez ha mostrato un po’ di ruggine sul beat. Qualità complessiva del dissing bassa: rime sul pistolino dell’avversario e tutto che nasce da un “Mi hai copiato i capelli”.
Non è mancata la voce secondo cui fosse tutto apparecchiato a tavolino. Il marketing, signori! Pensiero personale di chi scrive: se anche fosse così, sticazzi. Il pianeta non ruota più attorno al sole ma al marketing:
Tony Effe lo ha dissato per far parlare di sé?
il brand Red Bull ha il suo ritorno di immagine?
Fedez ha sfruttato il momento per fare pubblicità al suo drink, Boem, che non naviga esattamente nell’oro?
Fedez ha cavalcato l’hype per lanciare il suo singolo pronto lì da tempo?
Ma sì, sticazzi. Quando si parla di dissing io chiedo barre, sangue, divertimento e nessuna esclusione di colpi.
Nel dubbio, al netto di possibili dietrologie e un livello tecnico opinabile devo dire di essermi moderatamente gasato per questo dissing che mi ha intrattenuto il giusto.
Nel complesso, va anche bene così. Non credo che bastino un paio di uscite di questo tipo per ripianare un bilancio in profondo rosso 🤨
Da leggere: In Italia nessuno ha ancora capito niente di rap
👶🏻 Qualcuno pensi ai bambini!
Ultima riflessione che mi permetto di fare prima di passare all’harakiri di Fedez: in un dissing è concesso tutto, anche mettere in mezzo fidanzate, ex mogli e, ancor più, i figli?
Io credo che finché si rimane circoscritti al contesto artistico vale tutto. Nel momento in cui cambia il contesto è chiaro che cambiano anche regole del gioco e valutazioni al seguito. Per dissare (mancare di rispetto - rif. allo spiegone di Wad su Instagram che sposo al 100%) l’avversario posso giocarmi tutte le carte a disposizione.
Nel contesto artistico del rap, della competizione e dunque del dissing, in quel momento Fedez è attaccabilissimo su Chiara Ferragni e figli. Sì, anche quei figli che sono a tutti gli effetti personaggi pubblici da che hanno memoria. Chi storce il naso è perché manca di informazioni sullo storico di dissing e di rap nella sua totalità (specialmente in terra americana).
Ripeto: finché rimane tutto circoscritto al contesto artistico vale mettere in mezzo mogli, figli (veri, presunti, non riconosciuti, etc), mamme… vale tutto, come dice anche la newsletter di
, altra voce scesa in campo in rima e in prosa nel corso del dissing italiano più pop che io ricordi, andando a spoilerare peraltro parte del testo del singolo di Fedez - Allucinazione Colletiva.🐺 Al lupo, al lupo (conclusioni)
Direi che possiamo avviarci verso l’ultima riflessione che volevo portare in merito a questa storia: il nuovo singolo di Fedez, per l’appunto. E di come ci si sia arrivati. Se da un lato mi faccio andare bene anche un dissing finto con Tony Effe, apparecchiato come fosse un incontro di wrestling, è altrettanto vero che questo singolo in questo momento è del tutto privo di contesto e di senso.
Sei nel bel mezzo di un dissing, devi demolire l’avversario e tutt’al più, come accennavo in apertura, cogliere questa occasione d’oro che il fato ti sta dando per riqualificarti un attimo agli occhi di pubblico e scena rap, visto che hai incassato colpi e frecciatine a più riprese.
Un brano come Allucinazione Collettiva, così intimo e così a cuore aperto verso Chiara Ferragni e i figli, è il singolo sbagliato nel momento sbagliato, specie se me lo vai a teaserare con uno snippet di tutt’altro mood e genere. È una doppietta che davvero non riesco a comprendere.
Caro Federico, ti saresti potuto togliere giusto due soddisfazioni e due sassolini dalla scarpa rispolverando il Fedez dei tempi che furono e che tanti nei commenti speravano di ritrovare. Hai sciupato un’occasione che potresti non avere più.
Non solo, se davvero è stato tutto preparato a tavolino e l’obiettivo finale era spingere (questo) nuovo singolo, ti ricordo la storia di “Al lupo, al lupo”. Ecco. Potrà anche funzionare oggi ma è un trick destinato ad avere sempre meno effetto, esattamente come quelli per sponsorizzare la qualunque sui social.
Questo per me è un tentato suicidio (musicale). Spero di essere smentito.
È colpa di Drillionaire