Quindi, che si fa?
Tiro le somme di quanto fatto fino ad oggi con questa umile blog-letter: riassunto di fine anno e qualche idea sul tavolo per quello che verrà. Se verrà.
In occasione dell’ultima pagina di diaro per quest’anno, ti porto un sunto delle puntate precedenti e qualche spoiler sugli appunti che ho per il futuro di questo mio progetto editoriale solista.
Con i magazine saturi e compromessi, i social network di maggiore influenza che incentivano un gioco al ribasso in termini di qualità dei contenuti e QI necessario alla fruizione dei medesimi, oggi più che mai è necessario fermarsi mentre tutti corrono. Fermarsi a leggere, riflettere e stimolare un reciproco confronto che porti a crescere.
Per fare tutto questo serve tempo. Se sei qui a leggere è perché condividi con me l’idea che sia il caso proprio di dedicare il giusto tempo ad ogni cosa.
Diamo inizio allora al bilancio di fine anno per poi scoprire le prime carte in vista della nuova stagione. Se non ci vediamo prima: auguri anche a te e famiglia :-)
Riassunto delle puntate precedenti
Nelle ultime settimane hai avuto modo di assaggiare gli argomenti di questo mio progetto editoriale solista e il modo in cui intendo trattarli. Recap velocissimo con i link per recuperare le letture che ti fossi perso:
RedBull 64 Bars sta invecchiando bene? Domanda ancor più retorica alla luce della recente release di Luchè in coppia con Geeno. Smonto il format in pezzi più piccoli per analizzarlo meglio e forse non ho tutti i torti del mondo.
Reunion dei Club Dogo: diamoci tutti una bella calmata. Già, il ritorno più chiacchierato dell’anno nasconde più insidie di quante se ne possano cogliere a primo acchito. Meglio andare coi piedi di piombo che a viver di speranza si muore delusi.
Doppia recensione di Cult, il joint album di Salmo e Noyz Narcos. Un format dove invece di una recensione te ne cucchi due, entrambe scritte di mio pugno. A te scovare quella vera, autentica. Ammesso che ce ne sia una vera. La mission è dimostrare che è sempre bene prendere tutto con le pinze e portare una riflessione più ampia da più punti di vista anche quando sono della stessa persona che scrive.
Fabri Fibra passa dal Basement. Qui ti prendo per mano e ti porto con me nel dietro le quinte del mondo editoriale, fornendoti qualche informazione che normalmente è preclusa al fruitore medio del rap italiano (e della musica in generale). Non ne parla mai nessuno e invece penso che siano strumenti utili a tutti per comprendere ancora meglio un contesto complesso con dinamiche e giochi di interesse che non puoi neanche immaginare.
È mai possibile che in Italia nessuno abbia ancora capito niente di rap? Un editoriale nella sua forma più canonica, di quelli che dovrebbero pubblicare i media di settore invece di preoccuparsi delle unghie di Anna, di postare barre che non sono barre o pensare all’ultimo trend di TikTok. L’attualità gioca un ruolo sempre importante, motivo per cui questi contenuti sono programmati fino ad un certo punto.
Puoi sostenere il progetto Taveramente con un like, un commento e una condivisione ad amici. Ogni più piccola forma di supporto è bene accetta.
Propositi quello che verrà
Completato il riassunto delle puntate precedenti per farti comprendere meglio di cosa mi occupo in questo contenitore editoriale, veniamo ai buoni propositi per il futuro. Il periodo di prova ha fatto leva solo sul passaparola del lettore, perché vorrei fosse una cosa più intima tra me e te. Io scrivo, tu leggi. Siamo connessi.
That said, che vogliamo fa’?
1 Più contenuti e più valore
Per prima cosa vorrei che l’appuntamento diventasse settimanale: ogni lunedì mattina un contenuto di opinione perché in fatto di opinioni c’è un vuoto enorme da colmare e c’è davvero bisogno di confronto in questo senso. Il tempo è sempre più un lusso, credo sia importante concederselo.
2 Ospiti che meritano di essere letti e ascoltati
In secondo luogo vorrei coinvolgere personalità e amici di settore che come me hanno qualcosa da dire, portare il loro personale vissuto e punto di vista sulle cose sarà un ulteriore valore aggiunto inestimabile, che potrà arricchire tanto te quanto me. Non faccio spoiler, ho già qualche nome in mente per dei guest post importanti.
3 Qualcuno ha detto podcast?
Ciascun guest post sarà anticipato da una chiacchiera con l’autore, così da avere tempo e modo di presentartelo al meglio. Non è proprio un’intervista ma un confronto che getti le basi del contenuto che verrà così che tu possa cogliere meglio ogni pennellata del quadro, apprezzando lo stile dell’artista. Questo format dovrebbe essere chiamato podcast, altro non so. È tutto in divenire. Lo scoprirò a tempo debito insieme a te, caro lettore.
4 Anche su Spotify
Il voiceover che ti permette di ascoltare invece che leggere la blog-letter (blog-cast, come ha genialmente e geniunamente suggerito l’amico Davide Boifava) sarà rimasterizzato e portato su Spotify. Sulla scia del punto precedente non so quanto possa definirsi podcast ma penso che Substack e Spotify siano due piattaforme capaci di fittare meglio il messaggio che voglio veicolare.
5 Anche su Google
Al momento solo gli iscritti manualmente approvati dal sottoscritto possono leggere i miei sproloqui. Voglio provare a sfruttare la funzione di indicizzazione di Substack su Google per ampliare ancor di più la cerchia dei fedeli. Non sarà semplice, data la natura dei contenuti, ma è una sfida in più da cogliere anche in virtù del mio lavoro come consulente IT.
6 Anche su Instagram?
Curioso come voglia allontanarmi da un social come Instagram per i sopracitati motivi ed essere qui a domandarti se non sia invece il caso di sbarcare proprio lì con micro contenuti e pensieri più continuativi. Tu che dici? Rispondi al sondaggio così capisco se può avere senso o meno. Per risponde più articolate ti rimando allo spazio commenti in coda alla pagina.
Conclusioni
Questo era quanto avevo da dire sulle prime settimane di vita di Taveramente, il mio progetto editoriale solista sul quale vorrei investire più tempo e risorse possibili in futuro. Nel mentre voglio ringraziarti di cuore per la fiducia e i feedback.
Mi raccomando, non dimenticare il mood di questa blog-letter: tutto quello che trovi qui potrebbe anche essere una bugia. Non lo so. Staremo a vedere.
Un abbracio, Adam Giuseppe
Fack IG